martedì, agosto 05, 2008

Tiepolo censurato, commenta chi di dovere.

Ecco una selezione delle reazioni del mondo dell'Arte giustamente stupito delle velature della Verità svelata del Tiepolo.

"Chi potrebbe mai offendersi di fronte alla Verità nuda del Tiepolo? Velarla è una sciocchezza assoluta. Lo lasci dire a chi dirige i musei Vaticani: qui dentro, ci sono più nudi che in qualunque altro museo al mondo".
Antonio Paolucci, storico dell'arte, già ministro dei Beni culturali.

"Che tristezza leggere notizie del genere, quel Tiepolo va lasciato così. Non si può coprire la Verità, un soggetto per secoli rappresentato nudo, fin da quando il Bernini nel '600 recuperò un'iconografia antichissima. Spero che la scelta fatta non sia irreversibile".

Sandrina Bandera, soprintendente della pinacoteca di Brera

"Un caso di moralismo sciocco, l'intera storia dell'arte, dal Rinascimento in poi, ma anche prima, è piena di nudi. Evidentemente qualcuno, nella cerchia del presidente del Consiglio, ha pensato che non si potesse esporre un seno nudo accanto al volto del premier forse perché troppo simile a quelli che permette di mostra ogni sera nelle televisioni".
Eugenio Riccomini, storico bolognese, già soprintendente a Parma

"Curioso però che sia stata emendata la verità, un simbolo. Già occorre una bella resistenza morale per scegliere proprio quel simbolo con tutto ciò che la gente pensa oggi dei politici. Ai miei occhi pare una comica: la riproduzione era stata scelta come allusione governativa, in bella vista accanto ai ministri e poi è arrivato quel reggipetto. Non viene da sorridere pensando a quante cose vengono messe in mostra a Canale 5?".
Andrea Emiliani, grande esperto di Guido Reni, dei Carracci e del Seicento emiliano, già soprintendente della pinacoteca di Bologna

"Non so chi sia stato lo zelante funzionario, ma questa storia fa ridere e finirà per aggiungersi allo sciocchezzaio estivo".
(quando l'intervistatore gli ricorda che nei Musei Vaticani vi sono molti esempi di "censura", molti ad opera di Daniele da Volterra, detto il Braghettone)
"Appunto, è successo in un momento di oscuramento, ma non è la regola per la Chiesa. Se qui dentro ci sono tante opere senza veli è perché la nudità rappresenta la verità. "Veritatis Splendor" come diceva un'enciclica del Papa, dunque da non velare. La bellezza è la bellezza, Epifania di Dio. Consola che quella ritoccata sia una riproduzione, ma non mi fiderei di chi lo ha fatto: dimostra di non essere intelligente".
Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ex ministro dei Beni Culturali.

"Palazzo Chigi ha ferito uno dei più grandi pittori della libertà".
Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto

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1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

"non mi fiderei di chi lo ha fatto: dimostra di non essere intelligente"

Come dargli torto?

1:45 PM  

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